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PUMA Suede: storia di uno dei modelli più influenti dell'hip-hop

Il passato ed il presente della sneakers.

Articolo di
Camilla Castellan
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2020

Sono passati oltre 50 anni dalla presentazione sul mercato della prima PUMA Suede.

E, mentre la richiesta di una scarpa da ginnastica al di là del suo consueto utilizzo sportivo incontrava la produzione da parte di diverse aziende, per quante sneakers sono state create e vendute nel tempo, nessuna ha conservato così a lungo il suo predominio. PUMA è una scarpa #ForAllTime che ha consolidato la sua notorietà e la sua influenza nel tempo.

Una fama dovuta – oltre che ad un design accattivante – al profondo legame con la cultura che l’ha ispirata, rendendo PUMA un brand iconico e la Suede un modello che ha plasmato l’immaginario collettivo dell’hip-hop.

L’emblema di PUMA

 

Era il 1968 quando si giocava la partita PUMA VS Adidas. Il match che avrebbe decretato il successo dello street style, stabilendo la conseguente tendenza, deve il punto vincente proprio al modello PUMA Suede.

Sviluppato seguendo la linea della Basket, questa aprì a nuovi orizzonti: se per la maggior parte le sneaker erano pensate su una base di pelle o tela, la Suede prevedeva una combinazione di elementi e texture che cambiarono radicalmente l’idea della scarpa sportiva e del suo utilizzo.

Una suola in gomma spessa e una tomaia in pelle scamosciata morbida, ma resistente, l’hanno resa la più appetibile sul mercato. E, non ci volle troppo per vederla ai piedi dei trend setter d’America, per la strada e nell’arena sportiva.

I Giochi Olimpici dello stesso anno cristallizzarono lo status della Suede.

Il celebre pugno al cielo dei due velocisti statunitensi Tommie Smith e John Carlos, alzato durante la loro premiazione e immortalato dal fotografo Dominis, non solo diventò uno dei simboli di protesta più famosi dell’intero Novecento, ma accostato all’immagine dei due uomini scalzi sul podio con a fianco le loro scarpe, rese il brand silenzioso coprotagonista dell’evento.

Circa 5 anni dopo fu un altro atleta a portare la sneaker al livello successivo.  

Walter Frazier detto “Clyde” per la passione del fedora alla Clyde Barrow in “Gangster Story” è stato tra gli NBA player più premiati della storia, ma certamente il primo ad avere stabilito quanto legarsi ad un personaggio carismatico come il suo fosse la chiave di volta per un marchio. E la sua versione delle Suede dimostrò l’efficacia di una comunicazione simile.

La Suede diventò un must per chiunque volesse emularne lo stile cool ed elegante.

NY City non fu però l’unico spazio in cui si impose la tendenza; influenzati dalla wave metropolitana si capì presto che la suola in gomma delle Suede forniva un’ottima aderenza, la tomaia particolarmente flessibile risultava comoda al breaker e l’ampia gamma di colori, resa possibile dal camoscio, gli attribuiva uno stile unico, riconoscibile. Stessi punti di forza che fecero di lei una valida alleata per lo skate e il parkour.

I NYC Breakers e la Rock Steady Crew fecero di PUMA il loro unico dio e prima che arrivassero gli anni ’90 tutti la vestivano dalla testa ai piedi. Divenne il marchio dell’avanguardia artistica, degli sportivi e delle personalità di successo.

La sua versatilità è l’eredità più grande che potesse generare.

Collaborazioni leggendarie

Con questi precedenti il nuovo millennio non poteva che consacrare la PUMA Suede e la sua motrice di innovazione. Gran parte dell’attuale panorama dello streetwear è figlio di quello che PUMA ha ideato negli ultimi decenni. Questo successo è stato onorato con diverse collaborazioni e collezioni a tiratura limitata insieme a personaggi – creators ed artisti – che non solo hanno sposato la politica del brand, ma condividono pienamente il retroterra socioculturale di cui PUMA si è fatta portavoce nel tempo.

La Suede è il modello che meglio di ogni altro ha reso possibile questa fusione d’intenti e consolidato il suo legame con l’hip-hop mondiale; di seguito puoi trovarne alcuni tra i più interessanti.

 

2007: MC Shan

 

Shan ha una carriera breve quanto incisiva. I tre album solisti pubblicati tra l’87 e il ’90 rientrano tutti nella top 50 della Billboard Black Albums; proprio per celebrare uno dei suoi pezzi più famosi – “TheBridge” – è nata la partnership con PUMA. Inizialmente composto dalla sola sneaker, l’art work dell’album si è poi ampliato con alcuni capi d’abbigliamento e accessori.

I Beastie Boys in copertina di “Solid Gold Hits” indossavano un paio di Suede, così come le menzionano Ice Cube nella traccia “You Don’t Wanna Fuck Wit These” e Ras Kass negli stessi anni.

Nel 2016, nonostante non abbiano creato una collezione ad hoc, Kylie Jenner e i Rae Sremmurd sono stati scelti come ambassador per il brand. La campagna che li ha visti come protagonisti rievocava le atmosfere newyorkesi degli anni ’80, scattate da un fotografo d’eccezione che ha testimoniato l’ascesa iniziale di PUMA: Jamel Shabbaz.

 

2018: The Weeknd e Big Sean

 

La prima è forse una delle versioni più avanguardistiche. Stivaletto con tomaia in camoscio, cinturini con fibbie al posto dei classici lacci e “19”, “68” sulle linguette – anno del rilascio delle prime Suede.

Quella di Sean è molto più fedele all’originale anche se con una calzata più alta e il dettaglio sul tallone verde, bianco e blu; insieme una vasta gamma di abbigliamento da abbinare.

 

2019: Def Jam

Creata per il 35° anniversario dell’etichetta è una Clyde con dettagli oro; per la stessa collezione è stata pensata anche una variante Clyde Court bordeaux con suola trasparente e linguetta con il logo Def Jam Record. La collaborazione ha visto la luce un anno dopo la firma delle parti.

 

2020: Tommie Smith e Meek Mill

Chiude dove tutto è iniziato.

Una limited edition per celebrare l’eredità di Smith e la sua lotta verso l’uguaglianza. 307 pezzi (rigorosamente in black)certificati dall’ex atleta. Una saga che continuerà con una nuova release dedicata a Walter “Clyde” Frazier.

E nonostante la fine dell’anno sia vicina questa non rappresenta di certo un punto fermo per il brand, anzi.

La collaborazione con Meek Mill che è stata riconfermata ad inizio 2020, insieme a quella di altri artisti di punta del panorama musicale internazionale, si sono concretizzate in una nuova Suede – dal sapore Old School – uscita proprio a novembre.

La PUMA Suede si conferma quindi una scarpa leggendaria ed eterna, simbolo dell’hip hop del passato e del presente, cool come allora, come solo le più grandi ed iconiche sneakers sanno fare. Il gusto del classico non ha età e non teme paragoni.

Con così tante traiettorie è chiaro che il ruolo di PUMA nella cultura street e più prettamente hip-hop, continuerà a rafforzarsi e trasformarsi nel tempo.

Quale sarà la prossima mossa?

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Autore:
Camilla Castellan
Batto tasti qua e là nell'hinterland milanese. Il più delle volte a farlo sono i miei alter ego.

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