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L'unità nella diversità: così le Nike Dunk sono diventate un'icona

La scarpa delle crew non ha perso il suo fascino.

Articolo di
Redazione
on
15
-
02
-
2021

Parlare delle Dunk vuol dire raccontare la storia di una delle scarpe più iconiche di Nike. Parlare di Milano vuol dire raccontare della città italiana che, più di ogni altra, ha adottato la Nike Dunk come sua silhouette rappresentativa e simbolica. Come si è creato questo legame tra la silhouette e il capoluogo meneghino?

Nascita: ''True To Your School''

Partiamo dall’inizio. Le Dunk nascono nel 1985, quando Nike aveva circa 10 anni di vita. Nascono come scarpa da basket, come molte altre silhouette del tempo, ma si sarebbero rapidamente imposte per la capacità di attrarre mondi diversi e allo stesso tempo accomunati da uno spirito simile: lo sport appunto, lo streetwear, lo skate, il rap e la cultura hip hop in senso lato. La popolarità della pallacanestro negli anni ’80 era in forte aumento. Le Dunk erano diverse da come le conosciamo oggi: il primo modello era high e seguiva un po’ la scia estetica delle Air Force, lanciate tre anni prima. La suola della Dunk riprendeva il design dell’Air Jordan I, disegnata sempre dal talento visionario di Moore. La tomaia riprendeva, infine, quella della Nike Terminator.


Il cuore propulsore della crescita del basket erano i college, che attiravano sempre di più le attenzioni dei fan e dove si formavano le stelle del domani che avrebbero calpestato i parquet delle franchigie più blasonate della NBA. Le rivalità tra i diversi college si andavano consolidando in tutti gli States e intanto la trasmissione delle partite in tv stava portando ad una diffusione di massa dello sport collegiale.


Nike comprese meglio di tutti le potenzialità di questo scenario e istituì un diffuso programma di partnership con tanti college degli States, come il Michigan, il Kentucky, lo Iowa, Georgetown, Siracusa, St. John e UNVL. Con questo programma Nike fornì calzature ad hoc per ogni college, personalizzate con i colori dell’istituto. Lo slogan era di impatto fortissimo: ‘’Be True To Your School’’. Questa componente di loyalty è fondamentale per capire perché la Dunk ha attecchito così tanto nella cultura di massa e nell’hip hop.

Dallo sport allo streetwear, attraverso lo skate


La fedeltà alla propria squadra, che sia il team del cuore o il proprio gruppo di amici, è un elemento di comunanza e unione nelle reciproche diversità e, con la Dunk, Nike ha esaltato al massimo questo aspetto. Lo skate fu il driver attraverso il quale le Dunk completeranno, con grande successo, il passaggio da scarpa sportiva a icona di streetwear. Le Dunk, infatti, vennero adottate anche dalla comunità skate soprattutto grazie alle loro caratteristiche che le rendono perfette per il grip. Divenne, come logica conseguenza, una scarpa simbolo dello streetwear, della cultura hip hop e della musica.


Pur cambiando stile, epoche e generazioni, le Dunk hanno conservato la stessa anima, diventando un’icona e un elemento di identificazione per mondi apparentemente lontani. Proprio su questo aspetto insiste la campagna #TrueToYourCrew, che sembra offrire più di un tributo alla storica campagna nei college americani citata in precedenza. La Nike Dunk non ha perso questo suo ruolo simbolico di unità nella diversità. Soprattutto a Milano, la città italiana che più di ogni altra ha accolto l’hip hop, adottando e facendo suo il concetto di crew.


Per l’Italia è stata coinvolta @klensheet, una crew che in Milano ha trovato un luogo di accoglienza e di fervore artistico.
La crew si è raccontata in uno short-film sull’app di Nike, che racconta la Dunk come modello rappresentativo della diversità nell’unità: essere parti di un unico gruppo, ma senza sacrificare la propria individualità. Il noi che non sacrifica mai l’io e che ne rispetta le sue infinite e uniche potenzialità: è questo che riunisce Milano, la Nike Dunk e il concetto di crew.

Vedi ora il video sull'app di Nike, cliccando su questo link.

#TrueToYourCrew

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