Interviste

La prima intervista di Anna

Anna è esplosa con “Bando”, un brano che, totalmente all'improvviso, ha iniziato a macinare milioni di stream su Spotify. Abbiamo deciso di incontrarla per farci raccontare come sta vivendo questo momento incredibile.

Articolo di
Federico Arriu
on
02
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03
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2020

Quando ho scoperto Anna non ho potuto non pensare che costituisse la più compiuta fusione fra il grado di evoluzione raggiunto dal rap game rosa nel nostro Paese e la velocità con cui un artista giovanissimo può ottenere una notorietà incredibile.

Per questo la prima domanda che ho deciso di rivolgerle è stata questa: “La scena femminile negli ultimi anni è cresciuta molto; nonostante ciò si fa ancora abbastanza fatica ad accettare una ragazza che possa darsi al rap, soprattutto se tanto giovane. Pensi che questo fattore possa essere un ostacolo alla tua crescita artistica? In qualche misura ti fa paura?”

“No – mi risponde –, non mi fa paura perché la cosa che mi ha sempre stimolato è il desiderio di dare una risposta a coloro che mi sottovalutano e che così facendo mi spingono a fare molto di più rispetto a ciò che si aspettano da me. Essere sottovalutata è uno stimolo.”

Anna si presenta, insomma, come una ragazza particolarmente sicura di sé; ma questo – penso – forse è giustificabile anche con i suoi ultimissimi successi: “Di recente ti sei presa la Chart Top 10 di Spotify con “Bando”; è un risultato pazzesco per una ragazza di soli 16 anni, soprattutto considerando che questi sono i tuoi primissimi brani. Ti aspettavi un successo simile?”

Ascolta ora: “Bando” di Anna

“No, non mi sarei mai aspettata un successo simile! Tant’è vero che ho fatto uscire “Bando” come uno dei tanti pezzi a cui sto lavorando; inoltre il beat l’ho preso da YouTube. Chi mai si aspetterebbe di esplodere utilizzando un beat preso da YouTube?”

In realtà, lo stupore per aver raggiunto risultati tanto buoni credo sia normale per una ragazza così giovane che si trova in una condizione simile; ma è anche vero che vista la sua recentissima firma per una delle major più importanti per il panorama discografico nostrano prossimamente non sarà più costretta a usare beat scaricati da YouTube per scrivere i propri testi.

“Hai voglia di raccontarmi – le chiedo – come è nato il tuo sodalizio con Universal Music? Quanto sta influendo sulle tue scelte artistiche?”

“L’incontro con Virgin Records è arrivato grazie al successo di “Bando”. Mi hanno cercata dopo aver visto cosa stava succedendo. Rispetto a prima non è cambiato nulla, mi aiutano a seguire di più il mio lavoro, ampliano le mie idee, mi fanno proposte.

Ecco diciamo che potrei dire che sono un boost che amplia le mie idea, mi aiutano a seguire la mia linea, grazie a loro posso fare cose che da sola per me sarebbero state impossibili”.

“L’associazione ad una label simile e i tuoi risultati in termini numerici stanno spostando l’attenzione non solo del pubblico ma anche degli artisti su di te. Da poco hai anche detto che un rapper di cui conosci tutti i brani a memoria ti ha notata. C’è qualcuno con cui vorresti collaborare in particolare?”

“Sono contenta che “Bando” mi stia facendo notare da artisti che amo e ascolto. È un bel riconoscimento.

Posso puntare in alto? Mi piacerebbe collaborare con Bhad Bhabie, una coetanea rapper americana che mi piace da morire”.

A conoscere la sua risposta alla mia domanda mi viene da sorridere, perché Anna e Bhad Bhabie hanno in comune molto: la rapper d’oltreoceano, oltre ad essere molto dotata, con “These Heaux” (uscita nel 2017) è anche la rapper più giovane di sempre ad essere entrata in Billboard Hot 200. Un po’ come lei, che è una delle artiste più giovani di sempre ad entrare nella chart di Spotify Viral 50.

Ascolta ora: “These Heaux” di Bhad Bhabie

Ma è anche per questo che molti si chiedono quale sarà il suo prossimo passo: “Attualmente c’è molta aspettativa nei tuoi confronti. Mi parleresti dei tuoi progetti artistici per l’immediato futuro?”, le chiedo.

“Mi piacerebbe far vedere che il mio stile è molto più ampio di quello che si vede in “Bando”, che mi posso adattare a diversi generi e arrivare a più fasce di ascoltatori.

Se guardo al mondo della musica rap italiana, vorrei che il nostro paese avesse una mentalità più simile a quella che c’è negli USA, con meno pregiudizi sul rap femminile. Siamo nel 2020, ed è ridicolo che ci sia ancora gente che punta il dito contro una ragazza che fa rap. Futuro? Sto lavorando a cose nuove, cosa sarà, album o EP, lo scoprirete nei prossimi mesi”.

“Che impatto sta avendo tutta questa attenzione sulla tua vita? È già cambiato qualcosa da prima della pubblicazione di “Bando”?”

“No, non è cambiato nulla. Personalmente sono rimasta molto con i piedi per terra, non mi sento una persona diversa, apprezzo solo che quello che faccio venga ascoltato da molte più persone rispetto a prima.

Forse l’unica cosa che è cambiata è che mi stanno ronzando intorno più persone che prima non mi calcolavano”

Visto che “Bando” è il brano del momento, decido di porle un’ultima domanda sulla traccia che l’ha portata al successo e a questa scalata in generale: “L’idea di unire un beat con una forte impronta house al rap ha funzionato alla grande. Com’è nata l’idea e in generale il brano?”

“Il brano è nato da un esperimento. Quando mi è arrivata la base ci ho provato, ho messo su un ritornello, due barre e sono andata a registrarla. Ho pensato subito fosse una figata anche se non era perfettamente il mio stile di rap. Non mi aspettavo tutto questo successo e sono molto felice di quello che sta succedendo.”


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Autore:
Federico Arriu

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